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Più specializzandi in corsia col Pnrr: ne entreranno 24mila

Professione Redazione DottNet | 01/04/2024 18:05

Garantiti gli stessi diritti dei medici con una durata massima di 48 ore dell'orario di lavoro medio settimanale, del periodo di riposo minimo giornaliero di 11 ore consecutive, nonché del periodo di riposo settimanale minimo di 24 ore consecutive

Un aiuto alla sanità pubblica e soprattutto allo smaltimenti delle lunghe attese arriva dal Pnrr con il capitolo specializzandi. Si tratta di un piccolo esercito di oltre 24mila giovani camici bianchi che già dal secondo anno di corso (che durano anche 5 anni) possono essere assoldati nelle corsie con contratti a tempo determinato: la norma esiste già dal 2018, sperimentata durante la pandemia è diventata strutturale con il decreto bollette del 2023 (doveva scadere nel 2025) grazie al ministro della Salute Orazio Schillaci che l’ha fortemente voluta. Un emendamento al decreto legge Pnrr potrebbe sbloccare le assunzioni a tempo determinato. Una possibile soluzione per scalare la montagna delle liste d’attesa che affliggono i pazienti a rischio. Ma ai giovani medici dovrà essere garantita una vita lavorativa più serena e meno stressante. tanto che nelle settimane scorse è dovuta intervenrie una nota del ministero della Salute per segnalare che sì, anche per gli specializzandi, valgono "le stesse regole comunitarie relative alla durata massima di 48 ore dell'orario di lavoro medio settimanale, al periodo di riposo minimo giornaliero di 11 ore consecutive, nonché al periodo di riposo settimanale minimo di 24 ore consecutive".

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Sembra paradossale ma è dovuta intervenire una nota del dicastero vigilante per segnalare che anche i medici specializzandi hanno dei diritti ma nelle aziende ospedaliere forse qualcuno se n’è dimenticato. Intanto per questo passo avanti "Il settore Anaao Giovani e l'Associazione ALS ringraziano la Direzione Generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del SSN del Ministero della Salute, e più precisamente la Direttrice Dottoressa Mariella Mainolfi. Non si può non considerare questa recente nota come una svolta epocale - scrivono gli specializzandi - considerato che deriva anche e soprattutto da nostre diverse segnalazioni e considerato soprattutto che contiene una formale raccomandazione alla massima diffusione di quanto espresso affinché nell'ambito delle reti assistenziali sia garantito il ricorso a strumenti di rilevazione delle presenze, sollecitandone l'implementazione ed il rafforzamento presso le strutture sanitarie delle reti ove si svolge la formazione, raccomandazione già recepita dal Ministero dell'Università ed inviata a tutti gli atenei sede di scuola di specializzazione".

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